Copertina del libro
BTS – Icone del Kpop, è la traduzione italiana dell’omonima biografia non ufficiale a cura di Adrian Besley, pubblicata per la prima volta a Londra nel Novembre 2018, edita in Italia da “L’ippocampo”. Nel complesso, il libro è stato tradotto in più di 30 lingue e qui di seguito potrete trovare la nostra recensione dopo aver letto ed analizzato il contenuto della biografia.
Il punto forte del libro è sicuramente la trattazione puntuale ed approfondita della storia dei ragazzi, eseguita in modo piuttosto lineare dal predebut fino all’uscita di Love Yourself: Tear, con un cappello iniziale sul Kpop e la sua terminologia, che sicuramente renderà meno confuso chiunque si stia avvicinando alla musica commerciale coreana per la prima volta. Ciascun capitolo fornisce dettagli sulle vicende accadute in un preciso periodo, riportando date, eventi più importanti e significativi, e successi raggiunti dai ragazzi con la loro musica. In questo modo, si riescono a ripercorrere i milestones che hanno caratterizzato la loro carriera e si rivive la loro crescita, in quanto artisti ma anche individui, e come il loro lavoro e la loro vita sono cambiati mano a mano che il successo aumentava.
Si parla molto nel dettaglio dei testi delle loro canzoni e degli argomenti trattati, spiegando i risvolti della società coreana che li hanno ispirati, e si sofferma molto sulla descrizione della parte estetica dell’album, ovvero i photobook e i concept che sono stati scelti per ognuno di questi, dando così al lettore un’insight di come i BTS siano cresciuti, anche tramite la scelta delle immagini dei photobook che esprimono mood e momenti diversi della vita.
Ad inframezzare la storia, vi sono sette capitoli dedicati ad ognuno dei membri. Partono dal leader e procedono da lì in ordine anagrafico, andandosi a chiudere con il maknae. Nei vari capitoli si trovano degli inserti, in cui lo scrittore descrive ed invita a guardare le Bangtan Bomb che preferisce tra quelle rilasciate nel periodo di cui sta trattando via via. A metà del libro si trova un inserto fotografico, con le foto di gruppo dei ragazzi, da quelle del debutto fino al comeback di Fake Love.
Quello che non viene trattato, purtroppo, sono tutte le cose negative che sono successe ai BTS in questi anni. Si fa accenno ai loro successi, ma non ai momenti in cui hanno rischiato il disband, alla storia dei “Plagiarism Boys”, al modo in cui le loro prime vittorie furono cancellate dai mass media grazie a falsi rumors di sajaegi (falsificazione delle vendite di un album, ndr), a come abbiano provato a togliere loro il tanto agognato Daesang perché ricevuto, secondo degli antifan, ingiustamente e così via. Sono degli aspetti che sarebbe stato bello vedere nel libro, per mostrare contro cosa davvero si sono scontrati i ragazzi e quale “potere” siano riusciti a sconfiggere, prendendosi quei posti che le Big 3 avevano reclamato per sé stesse e che molti nuovi fan non conoscono.
I capitoli che trattano dei ragazzi in sé sono strutturati molto bene, con una pagina iniziale dove vengono raccolte tutte le informazioni base e poi il capitolo vero e proprio in cui si parla di ognuno di loro, da come è arrivato alla Big Hit fino a chi è diventato negli anni stando nel gruppo. Le informazioni che vengono date sui singoli membri sono molto accurate, frutto sicuramente di una ricerca abbastanza accurata. Le qualità e le personalità dei ragazzi vengono risaltate in maniere piuttosto azzeccata, rendendo sicuramente più facile la loro conoscenza ai nuovi fan.
Nonostante il libro tratti sia i temi delle canzoni dei BTS, con tanto di spiegazioni, sia le personalità dei membri con una buona attenzione, purtroppo si lascia sfuggire abbastanza spesso (soprattutto nelle prime parti) allusioni su come i ragazzi puntino a fare colpo sulle “ragazzine”. Si cede fin troppo spesso a generalizzare che il pubblico dei BTS siano delle pre-adolescenti o ragazze poco più grandi, che li seguono solo per i bei faccini (o gli addominali, come si tende a rimarcare più e più volte nel libro). Uno stereotipo che purtroppo svaluta sia il gruppo e la qualità della loro musica che i suoi fan, e che è stato strano trovare in un libro che invece si sofferma molto su entrambe le cose.
Chiudiamo un occhio, invece, sugli errori dovuti ad una traduzione sicuramente non proprio semplice per chi non ha a che fare con la terminologia Kpop o, in generale, con lo “slang” di internet, tutti i giorni. Gli ARMY diventano la ARMY (intesa come fanbase) e savage diventa letteralmente selvaggio. Fanno un po’ sorridere, ma in fondo ci rendiamo conto che non è un lessico comprensibilissimo per chi non è abituato ad usarlo quotidianamente!
Chiunque segua i BTS da abbastanza tempo, saprà che le cose da dire su di loro potrebbero venire ampiamente trattate solo in una vera e propria enciclopedia! Questo per dire che sicuramente è impossibile dilungarsi se si vogliono trattare più temi possibile in un libro. Esso quindi si rivela essere una pratica “guida” di base al mondo dei BTS, consigliata a chi abbia iniziato a seguire i ragazzi da poco -e come capita spesso ultimamente anche il Kpop assieme a loro- e abbia bisogno di un corso accelerato sulle loro vicende, o anche a chi, pur seguendoli da tempo, si sia perso pezzi della loro carriera, magari il pre debutto o il debutto, e che voglia recuperare tali parti per una conoscenza più completa del loro percorso.
Recensione per di Bangtan Sonyeondan – BTS Italia | @BTSItalia_twt a cura di Fab e Mary.
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