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Intervista esclusiva con i BTS che hanno debuttato ufficialmente nel panorama musicale statunitense

D: Vi siete appena esibiti sul palco degli AMAs, come vi sentite in questo momento?

RM: Io ancora non ci credo (ride).

HOBI: Gli AMAs sono un tipo di premiazione che ho sempre e solo visto in video. Venire qui, esibirsi sul palco, avere tanti fan qui con noi e che tifano per noi, è veramente un’esperienza nuova. È stato un onore e se ce ne fosse l’opportunità, sarebbe bellissimo tornare qui ad esibirci il prossimo anno. Siamo sinceramente grati verso i nostri fan, davvero.

RM: Come hai già detto tu, gli AMAs non sono uno degli award più americani che ci siano? Sono tanto prestigiosi quanto i Billboard o i Grammy. Ci siamo sentiti trattati come se fossimo stati una parte dello show, invece di essere presentati come una nuova band sorprendente proveniente dall’Asia. Ci hanno rispettati e trattati bene. Ci siamo esibiti come 16esimi su 17 artisti. Il fatto che ci abbiano messo subito prima di Ms. Diana Ross e che i The Chainsmokers, una delle band più amate negli Stati Uniti, ci abbiano presentati al pubblico, non è stato come ci avessero messo lì e detto “ok, adesso fate quello che dovete”, è stato più come se ci rispettassero davvero, e noi sapevamo che si erano preparati per noi già da tanto tempo.

(Quello che ha colpito tutti riguardo i BTS è stato il modo in cui loro si riferiscono ai propri fan, usando il linguaggio formale “fan-boon”. Sembra come se fosse un’espressione tutta loro in un mondo di Idol che non potrebbe sopravvivere se non ci fossero i loro fan.)- Reporter Kang

D: Da quando avete ricevuto il premio dai BBMA, e adesso anche dagli AMAs, la vostra popolarità è cresciusta esponenzialmente. Ve ne siete accorti di persona?

JIN: Abbiamo ricevuto il premio Artista Dell’Anno dai MAMA per la prima volta. È passato poco meno di un anno da quando ci siamo abbracciati tutti e abbiamo pianto mentre festeggiavamo, ma abbiamo anche ricevuto il premio dai BBMA, e adesso anche la performance agli AMAs. Siamo stupiti dalla velocità con cui siano cambiate le cose per noi. Sono passati 4 anni dal nostro debutto e sono successe veramente tante cose. È successo tutto in questo lasso di tempo, in nemmeno un anno.

RM: Di tutti i social media, Twitter è quello su cui ci concentriamo di più, e di cui andiamo più fieri. È veramente il più facile da utilizzare. Avevamo 5 milioni di followers sei mesi fa, ma adesso abbiamo superato i 10 milioni e in data 21/11, abbiamo raggiunto i 10.3 milioni, facendoci diventare l’account coreano con più followers in Corea. Sono 5 anni che ci impegnamo sui social, e tutto è raddoppiato così in un batter d’occhio, qualcosa come nemmeno sei mesi fa. La nostra canzone, DNA, è entrata nella Hot 100 di Billboard e si è posizionata come 85esima. Per una canzone coreana, questo è il secondo record dopo “Gangnam style” di Psy. Questa è una classifica che sogna ogni singolo artista. Debuttare negli Stati Uniti attraverso gli AMAs è molto speciale e un immenso onore che non riusciamo nemmeno ad iniziare a percepire. Penso che sia tutto dovuto ai nostri fan, veramente tutto. Il 100%. Non abbiamo mai visto con i nostri occhi un fandom del genere (ride)

D: La crescita dei BTS e di ogni membro traspare in tutti i vostri contenuti. In altre parole, la storia della vostra maturazione è veramente il contenuto stesso dei BTS. Pensate che questo prologo sulla vostra crescita combaci con la vostra vita adesso?

SUGA: Non posso dire che i nostri testi rappresentino al 100% le nostre esperienze. Però, è vero che la maggior parte contiene le nostre esperienze. Abbiamo rilasciato talmente tante canzoni (ride) Penso che sia proprio il fatto di aver rilasciato così tante canzoni… In ultimo, la nostra generazione… È il nostro sforzo di parlare della nostra generazione, e dell’era in cui viviamo.

RM: Il titolo della nostra canzone di debutto è No More Dream. Quando la senti, c’è una frase che continuiamo a ripetere, “Yo, What is your dream?” (Qual è il tuo sogno?) Allora, tutti i nostri amici stavano per compiere 20 anni, altri erano dei ragazzini del liceo e altri ancora erano già al college. Io non riuscivo proprio capire quelli che non avessero alcun sogno. Ero arrabbiato con quelli che perdevano tempo nella vita, quindi l’ho scritto nei nostri testi. In questo semplice modo, nei nostri testi possono rispecchiarsi gli adolescenti o persone della nostra età, e ho capito che ci si saremmo potuti rispecchiare anche in noi. Quando abbiamo fatto uscire la canzone “Danger”, è stato il periodo in cui abbiamo pensato che più avremmo fallito, più ci saremmo messi in una situazione pericolosa. Quando abbiamo cantato I NEED U, abbiamo guadagnato più fan. C’è un proverbio che dice che i cantanti seguono il titolo della propria canzone, quindi… (Ride)

D: Avete così tanti fan in giro per il mondo. A parte la Corea, quale paese ha i fan più appassionati?

SUGA: Brasile! Penso che il livello di energia sia stato 10 volte maggiore del pubblico degli AMAs. Quando abbiamo fatto il concerto in Brasile, sembrava quasi che il terreno tremasse. Hanno cantato con noi dall’inizio alla fine. Lo shock che ho avuto mentre guardavo i fan brasiliani è stato enorme.

RM: La samba, i festival, il calore, la passione… Penso che sia tutto molto accurato. Quando ci esibiamo, loro fanno dei flash mob in cui sono coinvolte minimo 100 persone. Mi è sembrato come se fossimo inghiottiti dall’energia del pubblico.

V: I fan brasiliani ballano come se si stessero esibendo su palco proprio. Quando li guardo da sopra il palco, ne rimango stupito e mi fa sentire molto soddisfatto.

JIN: Mi è sembrato di assistere ad un festival intero. (ride)

D: Voi ragazzi siete sia cantanti che cantautori. Su cosa vi concentrate di più quando scrivete la vostra musica? Trend? Sound? Testi?

SUGA: Non possiamo scegliere uno al posto dell’altro, ma direi che io mi occupo di tutti gli elementi allo stesso tempo. Il trend, il messaggio, il sound tutti questi fattori sono molto importanti. Stiamo costantemente con i produttori, lavoriamo fianco a fianco quando facciamo delle canzoni. Ci lavoriamo molto. Quando lavoriamo sugli album, non abbiamo nessun programma in agenda. Lavoriamo solo sulle canzoni. La Big Hit ci dà veramente la possibilità di concentrarci, di lavorare sulle canzoni, fatta eccezione solo per quegli impegni che non possono proprio essere evitati. Quindi ci fa solo concentrare ancora di più sul comporre musica. (Ride) La Big Hit pensa all’importanza del componimento delle canzoni e all’influenza che dà al nostro team.

RM: Quando si tratta dei singoli degli album, direi che a lavorarci siamo intorno alle 20/30 persone. Dobbiamo pensare a come distribuire le parti, l’aspetto performativo, se è abbastanza di tendenza, e se ci identifica. La Big Hit capisce l’importanza di tutto ciò e crea un ambiente in cui ci possiamo concentrare per produrre le canzoni.

D: Quale pensate sia il movito del vostro successo?

HOBI: Penso che ci siano degli elementi di base. Potrebbe essere la nostra musica, le nostre performance, o anche l’energia accorata della gente che ci vede e ci ascolta. La cosa importante, però, sono i nostri fan che hanno creduto in noi e ci hanno seguito senza indugi fin qui. Grazie ai nostri fan, siamo riusciti a partecipare anche agli AMAs. Ogni volta che li vediamo a qualche show, agli AMAs, da qualsiasi parte, sono sempre calorosi. L’influenza del nostro fandom, ha giocato un ruolo fondamentale per il nostro successo.

RM: Tante persone si chiedono come il nostro fandom abbia acquisito così tanti fan. I BTS sono come un set da regalo completo. Musica, esibizioni, moda, video musciali, contenuti sui social media… C’è tutto dentro. La fiducia nella nostra musica è cresciuta piano piano e tutto questo ha creato varie porte da cui i fan sono potuti entrare. Alcuni sono entrati per la nostra musica, o per le nostre performance. Penso che abbiamo creato tutti i contenuti completi.

SUGA: Credo che il fulcro di un gruppo idol sia il lavoro di squadra. Per far sì che ogni membro abbia successo, la squadra deve avere successo per prima. È difficile far concordare tutti e sette su una cosa, ma facciamo in modo che sia così e la pensiamo nello stesso modo. Penso che sia questa la nostra forza.

RM: Ci sono state delle volte in cui ho desiderato avere un account personale sui social. Ma ho lasciato perdere l’idea, perchè conosco la sinergia che si crea quando viene usato dal gruppo.

HOBI: Sì… Grazie a quello, siamo persino andati ai Billboard a ritirarne il premio… (ride)

D: Uno dei fattori fondamentali del successo è l’approccio aggressivo all’uso dei social media. Siamo curiosi di sapere come la pensate quando avete iniziato a fare le “Bangtan Bomb”.

JIN: Le Bangtan Bomb fanno vedere la nostra vita giornaliera, come ci comportiamo gli uni con gli altri. Ci registrano mentre facciamo le nostre cose di tutti i giorni e postano il video. È difficile fare un video impegnativo e postarlo settimanalmente, quindi pubblichiamo cose che ci fanno vedere mentre giochiamo nel camerino, ecc. Penso che ai nostri fan faccia più piacere vedere il nostro lato naturale; quello che emerge nella vita di tutti i giorni.

SUGA: All’inizio non mi piacevano troppo i social media. Prima che iniziassimo sui social, sapevo che ci sarebbero potuti essere dei vantaggi, ma avevo anche paura di alcuni possibili lati rischiosi. Abbiamo capito, però, che la cosa importante è essere naturali. I nostri fan possono vedere una versione più bella e affascinante e alla moda di noi in TV o su altri media, ma penso siano più curiosi di vedere i veri noi; quelli dietro le quinte, fuori dal palco. Le Bangtan Bomb fanno vedere proprio quello. Anche i social media sono nostri amici. Non li affrontiamo come se fossero un lavoro, postiamo casualmente. Lo facciamo spesso e forse è per questo che anche ai nostri fan piacciono.

JIMIN: Molte persone dicono che usiamo i nostri social molto spesso, ma siamo tutti e sette ad usare un account solo quindi penso sia per quello. (ride) Direi che questi sono i pro di usarlo tutti insieme. Tendiamo ad usarlo di più.

SUGA: Sai, l’uso di un account dimostra che siamo un unico TEAM… (Ride)

RM: Tra l’altro, tantissime persone lo fanno. Non lo facciamo in veste formale, lavorativa. Lo facciamo perché vogliamo veramente condividere foto, immagini, video, musica.

V: Ci hanno detto che da quando abbiamo debuttato, abbiamo pubblicato oltre 10,000 post su Twitter. E le canzoni che abbiamo rilasciato sono più di 100. Se riguardo alcune canzoni che abbiamo fatto uscire, con gli occhi di adesso, mi pento di aver registrato alcuni pezzi. Mi imbarazzano anche. Ma quando le abbiamo registrate, lo abbiamo fatto credendoci e ne eravamo convinti, quindi avevano un loro senso e fascino.

D: Non vi sentite oberati ad esporre la vostra privacy sui social media?

JUNGKOOK: Non ci ho mai pensato.

SUGA: Se ci sono delle cose che non vogliamo vengano postate, ne discutiamo e non si postano (ride).

RM: Io un po’ oberato mi ci sento. Mi preoccupa quando vengo colto a tradimento, magari (ride).

SUGA: Ai fan piace anche quel nostro lato (ride).

D: Non avete nessun account personale quindi?

SUGA: No condividiamo tutto su un unico account.

D: Tra i gruppi di Idol voi siete conosciuti per il vostro Kalgunmu, la perfetta sincronia nel ballo, particolarmente difficile. Qual è stata la coreografia più complessa per voi?

RM: Danger. Però non ci sono molte parti in cui io ballo, quindi non saprei (ride)

V: Ogni coreo è stata difficile. Ogni volta che una nuova coreografia esce fuori, diciamo che è legendaria. (ride)

HOBI: Se ne dovessi scegliere una, direi “Blood Sweat & Tears”… Ogni volta che la ballo sul palco, sembra che mi prosciughi tutte le energie. I passi sono molto complicati in certi punti.

JIMIN: Penso che si differenzi molto di membro in membro. Per me è MIC Drop. Ci sono molte parti in cui devo cantare e ballare allo stesso tempo.

V: Vorrei aggiungere anche We Are Bulletproof, Pt 2 (ride). Ma del resto quale canzone non ha una coreografia complicata? (ride)

D: I membri partecipano nella scrittura dei testi e nella composizione della musica, quindi avrete molto di cui discutere.

RM: Pensiamo tanto tutti insieme anche mentre scriviamo. Leggiamo giornali, libri, cerchiamo di studiare, di informarci e di rimanere aggiornati sui problemi sociali e eventi. Quando scriviamo dei testi, li mostriamo a degli esperti del settore, i quali poi correggono le bozze, li revisionano e ci danno una visione oggettiva e complessiva.

D: Questa potrebbe essere una domanda scomoda. Nei testi è stata evidenziata una certa repulsione, una certa avversione verso le figure femminili. Cosa ne pensate?

SUGA: Io ho studiato a fondo. Penso ci sia una parte riguardante il pergiudizio su cui bisognerebbe riflettere e che andrebbe sicuramente cambiata, ed è un problema che risiede nella società. Penso che io possa giudicare cosa sia giusto o sbagliato a seconda di quanto studio sia stato fatto. Qualsiasi cosa dovesse essere, in caso ci fosse del pregiudizio nelle nostre canzoni, sarebbe sbagliato. Io sono d’accordo risolvere questa cosa e cambiarla. Anche noi studiamo molto, parliamo molto. Penso possiamo sistemare quel punto e cambiarlo.

RM: Le cose più controverse sono venute fuori da quello che ho scritto io. Ho pensato che ero talmente ignorante, che ho voluto studiare di più. Dal quel momento, dopo aver scritto i testi, ho iniziato a fare dei test per dei professori e studenti delle università e dei college. Dopodiché, ho iniziato a capire che quando si parla di una specifica sessualità non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e decidere che sia in quel determinato modo, piuttosto che in un altro.

D: È per questo che avete deciso di intraprendere la campagna con l’UNICEF #ENDviolence? Per sradicare la violenza nelle scuole?

RM: Noi abbiamo un certo intento con la nostra musica. La violenza è un soggetto che molti giovani si ritrovano ad affrontare, e in cui possono ritrovarsi. Il nome della nostra campagna è “Love Myself”. Personalmente, significa anche spargere le voce in tutta la società. Se inizi ad amare te stesso, sento che ci siamo avvicinati di un passo al far smettere la violenza.

SUGA: Quello di cui abbiamo parlato quando abbiamo iniziato la campagna, era che noi volevamo usare la nostra crescente influenza nella società per qualcosa che avesse un significato, un valore. Credo che questa campagna abbia un significato molto importante è che stiamo andando nella giusta direzione. Siamo stati d’accordo all’unanimità per entrare a far parte di questa campagna.

D: Tutti voi, come gruppo idol, avete un forte interesse verso le tematiche sociali. Ho sentito che avete letto tanti giornali. Vi aiuta anche con la vostra carriera di musicisti?

SUGA: Anche i nostri fan parlano di tematiche o problematiche sociali che toccano anche noi nella vita di tutti i giorni, e non credo sia giusto per noi non esserne al corrente.

RM: La nostra identità sin dal debutto è stata quella di parlare della nostra storia. Di parlare di noi, di quelli della nostra generazione… ovviamente per parlarne, dobbiamo conoscere i problemi. Non possiamo scrivere i nostri testi senza sapere.

D: Cosa avete perso e acquisito vivendo da idol?

SUGA: Quello che ho acquisito sono una serie di esperienze diverse che tanti giovani della mia età non possono avere. Quello che ho perso è l’essere solo una persona normale. Quello che per tante persone sembra essere ordinario, per noi è una cosa completamente nuova. Noi ci siamo preoccupati e abbiamo avuto delle difficoltà ma non penso si tratti di una cosa bella o brutta.

JIN: Abbiamo acquisto l’amore da tantissimi fan e perso tanti nostri amici, dato che siamo sempre impegnati.

D: Cosa vi differenzia dagli altri gruppi idol in Corea?

SUGA: Noi siamo orgogliosi sul nostro palco. Noi lo amiamo e siamo talmente sicuri di noi quando ci saliamo, vogliamo veramente che tantissime persone ci guardino mentre ci esibiamo. È la nostra storia e la veridicità, che abbiamo costruito durante tutti questi anni. Non penso che sia stato un gruppo che sia arrivato dove siamo noi, nel modo in cui siamo arrivati noi.

RM: Si potrebbe paragonare alla coerenza in un racconto. Il nostro racconto è nella nostra musica e nella visione del mondo della musica. Abbiamo parlato solo dei problemi della gioventù e della scuola. È la mia gioventù, la mia scuola, mia mamma e mia sorella. La storia dei nostri coetanei è la musica. Questi racconti e queste storie sono nella nostra musica. E la musica racconta come siamo arrivati fin quassù in cima partendo dal piano più basso, dal niente. I fan sono fieri di questo, e anche noi. La coerenza è quello che costituisce una narrazione. Inizia con uno dei membri che non crea un account privato sui social media. Puoi fare un solo, e ogni membro è diverso. Ma ognuno di noi sa esattamente la direzione in cui dobbiamo andare tutti insieme. Non c’è nessuno buco nell’agenda o nelle prove. Siamo venuti fin qui insieme perché siamo un gruppo, chiamato BTS.

SUGA: Andiamo tutti insieme. Non c’è nessun membro del gruppo che pensa “tutte le responsabilità ce le ho io in questo gruppo”. Pensiamo che questo sia importante come BTS, e pensiamo solo ai BTS.

RM: Io non sono bravo a ballare, però ho così tanta voglia di farlo perché voglio aiutare il gruppo. Non è per me, è solo che voglio amalgamarmi nel mio gruppo.

D: Ultima domanda, quali sono gli obiettivi di ogni membro?

JIN: Voglio essere felice. Non ho un obiettivo enorme. Desidero solo avere una vita felice come in questo momento.

JIMIN: Voglio fare bene quello che sto facendo adesso. Voglio sentirmi dire dai fan “stai andando alla grande” nelle parti che faccio. Desidero crescere e essere capace di pensare, mentre mi riguardo, “oh, lì sono andato proprio bene”.

HOBI: Voglio rilasciare il mio mixtape. Adesso sono pronto. Voglio rilasciarlo il prima possibile. Non è solo un mixtape, ma è al livello di un album. Penso “RM e SUGA hanno rilasciato i propri mixtape, e io voglio fare musica dipingendola i miei colori”. Devo saper comunicare con i fan americani e di altre nazionalità, quindi voglio studiare bene altre lingue.

JUNGKOOK: Io voglio fare tantissime cose quest’anno e il prossimo. Voglio scrivere delle canzoni, voglio ballare bene e parlare altre lingue bene. L’obiettivo finale è non essere pigro e non essere pigro nel fare quello che voglio fare, e diventare bravo in quello che faccio.

V: Voglio diventare più carismatico nel campo attoriale. Voglio studiare di più le fotografie e farne altre molto belle. Come cantante, voglio migliorare come persona e membro dei BTS. Voglio essere una persona molto attiva in tanti campi.

SUGA: Il mio obiettivo finale è, quando lascierò la musica, di lasciare le persone con dei grandi applausi, e spero anche che il mio ritiro avvenga molto lentamente e tra tanti anni. È un bel po’ che suono, ma spero che alla fine il tempo passato a suonare sia molto più lungo di quanto è adesso. Non so se sia realizzabile, però mi piacerebbe andarmene mentre la gente applaude.

RM: Amare me stesso è il mio sogno. Non so se ci riuscirò prima di morire. (ride)

Traduzione a cura di Bangtan Sonyeondan – BTS Italia | @btsitalia_twt

Preghiamo di prendere solo con tutti i crediti.

Fonti: http://m.chosun.com/svc/article.html?sname=news&contid=2017112202149 e @glitter_jk

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