(Jung Kook fa le domande e Jin risponde)
JK: Oh, guarda chi c’è qui!
J: Oh, chi è?
JK: Stringiamoci la mano.
J: Certo, è un piacere vederti.
JK: Anche per me è un piacere vederti. Il clima è davvero caldo adesso.
J: Sì, è caldo. Come stai?
JK: Ma… sei tu l’intervistatore? (ridono) Sono Jung Kook dei BTS, che ha fatto molta strada per venire ad intervistarti oggi.
J: Non scherzare.
JK: E’ bello vederti. Stringiamoci di nuovo la mano.
J: Anche per me è bello vederti.
JK: Allora… quindi, come stai in questi giorni?
J: Beh, sai, lavoro con te, filmiamo cose simili, e facciamo delle registrazioni… esco con Jung Kook…
JK: Hm, che altro?
J: Beh… dormo, gioco ai videogiochi… bevo qualcosina…
JK: Comunque, piacere di conoscerti.
J: Ah, sì, piacere. (si stringono di nuovo la mano, Jung Kook ride)
JK: E’ passato del tempo dall’ultima volta che siamo rimasti nella stessa stanza, vero?
J: Già.
JK: Parliamo di musica, oggi.
J: DI musica?
JK: Sì.
J: Sì, sì…
JK: E’ una cosa individuale, anche se siamo un team, ognuno ha i propri pensieri.
J: Giusto, giusto.
JK: E i propri sogni.
J: Sì.
JK: E abbiamo stili diversi.
J: Sì.
JK: Farò delle domande riguardo a queste cose.
J: Ok. Prego.
JK: Qual è stata la canzone più difficile da registrare in questo album, per te?
J: Penso che sia stata “Blue & Grey”. In quanto team, quando registriamo…
JK: Già.
J: Abbiamo tutti range vocali diversi.
JK: Vero.
J: Non credo sia esagerato dire che i nostri range si basino sulle tonalità di V e Jimin.
JK: Vero.
J: Beh, “Blue & Grey” è stata composta da V, quindi la canzone ruota intorno al range vocale più comodo per V.
JK: Sì.
J: Quindi per me le tonalità erano davvero, davvero basse. Quindi…
Jk: Però il tuo range vocale è il più vasto del team.
J: No, credo che siamo tutti sullo stesso piano al momento.
JK: No, tu hai un range vocale molto esteso.
J: Siamo più o meno tutti sullo stesso piano…
JK: Stringiamoci la mano.
J: Ok.
JK: Piacere di conoscerti.
J: Ok, grazie. (Jung Kook ride)
JK: Ok, poi… Quale canzone dei BTS credi che si abbini meglio al tuo range vocale?
J: Ah, è un po’ complicato…
JK: Che hai pensato “Questa canzone è perfetta per me”.
J: A parte i miei solo?
JK: Sì, a parte i solo.
J: E’ un po’ difficile per me rispondere, perché non c’è stata una canzone che si abbinasse perfettamente al mio range vocale…
JK: Nessuna?
J: Nessuna.
JK: Nessuna così?
J: Sì, perché il mio range vocale è un po’ incerto nel nostro team, adesso.
JK: Non è vero!
J: Il tono di Jimin è molto alto, e quello di V basso, quindi devo stare dentro questi due.
JK: Però io credo tu sia…
J: E’ un po’ ambiguo. Una canzone che riesco a cantare senza problemi potrebbe essere “Boy With Luv”.
JK: “Boy With Luv”. “Boy With Luv”… “Boy With Luv” è ok per me. Potresti cantarcene un pezzo?
J: (con un’acino d’uva in bocca) “Come be my teacher…”
JK: Piacere.
J: Piacere. (si stringono la mano, ridono)
JK: Allora, abbiamo parlato di canzoni adatte a te e quelle non adatte a te… Hai anche molti lavori auto-composti, giusto? E alcuni sono usciti recentemente. Quindi voglio sapere sul tuo stile di lavoro. Come lavori di solito sulle composizioni?
J: Per me, quando ho il beat, canticchio la melodia tra me e me e butto giù un’idea, e provo a lavorarci con diversi concept, e spesso ci rinuncio, ma a volte ho anche buoni risultati.
JK: Non hai scritto la melodia e le parole del tuo nuovo pezzo in un tuo spazio personale?
J: Sì.
JK: Mentre ci lavoravi, cancellavi il lavoro che facevi o…?
J: Lo fai anche tu?
JK: Lo cancelli subito anche tu? Se non ti piace lo cancelli subito, vero?
J: Lo cancello immediatamente se non mi piace.
JK: Vero?
J: Ma gli altri mi hanno detto di non farlo.
JK. Io cancello tutto così che sia eliminato per sempre.
J: Sono il tipo di persona che dice “Perché ho fatto questa roba?” e cancella tutto.
JK: E’ perché sei una sorta di perfezionista?
J: Sono solo una persona che si imbarazza del lavoro che fa, più che un perfezionista. Se qualcun altro scoprisse che ho scritto una melodia del genere mi imbarazzerei troppo!
JK: Potrebbe essere un tipo di perfezionismo.
J: Davvero?
JK: Anche io sono quel tipo di persona.
J: Ah, ok…
JK: Inoltre… Abbiamo rilasciato molte canzoni, no?
J: Giusto, giusto.
JK: Per te, quando una canzone è pronta, come ti prepari alla registrazione?
J: La nostra stanza per l’esercizio vocale è in ufficio, dove facciamo le live.
JK: Esatto.
J: C’è un computer in quella stanza… I rumori d’appartamento sono un problema ultimamente, quindi non possiamo cantare a voce alta a casa. Beh, in realtà un po’ ovunque.
JK: Sì.
J: Quindi scarico la traccia vocale guida sul computer nella stanza e ci sono altri membri che hanno registrato prima di me.
JK: Certo.
J: Quindi cerco di memorizzare la canzone sentendo le registrazioni degli altri membri.
JK: Qual è più facile da ricordare? La melodia o le parole?
J: Entrambe. Non so come funzioni per te, dato che tu sei un genio…
JK: Ma no, non sono un genio…
J: Quando registriamo… è diverso memorizzare quando si canta rispetto al memorizzare quando si monitora (la canzone).
JK: E’ lo stesso anche per me.
J: E’ più facile memorizzare durante la registrazione.
JK: Vero. E’ più facile memorizzare mentre registriamo.
J: Io non mi ricordo mai le parole.
JK: Tu prendi appunti quando fai la registrazione?
J: Non prendo appunti per memorizzare, ma per la registrazione… Sai, spesso i produttori chiedono come simili.
JK: Sì.
J: E i commenti non cambiano così spesso. Cose tipo “Voglio che presti attenzione al respiro e che pronunci questo così”… per quelle cose, non cambia.
JK: Sì.
J: Quindi per quelle cose cerco di prendere appunti.
JK: Parliamo del nostro album “BE”.
J: Sì.
JK: Io ho scritto la canzone “Stay”.
J: Sì.
JK: E ho sentito che hai mostrato un’attiva partecipazione in “Stay”. Hai scritto le parole
J: Sì, un pochino. (ridono)
JK: E hai anche lavorato recentemente con Bumzu.
J: Sì, sì.
JK: Quali sentimenti o sensazioni volevi esprimere nelle due canzoni?
J: In effetti ho iniziato a scriver le parole prima di Namjoon. Lo sapevi?
JK: No, non lo sapevo.
J: Ho dato la direzione.
JK: Oh…
J: Credo sia stato… All’inizio, non ho scritto la parte del ritornello e ho scritto le parole solo per l’intro. Erano tipo “E’ stato un sogno? Questa sembra una stanza”, e a Namjoon è piaciuto, quindi abbiamo sviluppato questa cosa nelle parole che ci sono adesso.
JK: Oh! Non lo sapevo. Questa è nuova per me.
J: Con il Corona Virus mi sono sentito tipo “Questo è tutto un sogno. Se apro gli occhi, sarò di nuovo di fronte agli ARMY e alla folla. Ma alla fine, ero in una stanza e stavo solo sognando”. Ho scritto le parole basandomi su quello, e dopo qualche discussione abbiamo concordato la direzione (della canzone).
JK: Abbiamo anche parlato di come certi momenti, come i nostri concerti, sembrano un sogno. E sono curioso anche di quello.
J: Di cosa?
JK: Il tuo nuovo singolo.
J: Ah, “Abyss”. E’ stato… quando ero molto giù di tono.
JK: Lo eri?
J: Lo sono stato.
JK: Stringiamoci la mano. (ridono)
J: Sai, qualche mese fa, quando mi sentivo giù e non volevo fare niente, mi sentivo vuoto. Ho scritto quella canzone intorno a quel periodo. E, beh… ho ricevuto molti aiuti per questa canzone, perché è stato molto difficile per me lavorare su questa canzone e BUMZU mi ha suggerito di canticchiare la melodia, quindi l’ho fatto e ci ho lavorato su, e quando ha detto “Che ne dici se la cambiamo così?”, sono andato a casa e l’ho aggiustata. Ho fatto quel processo. E quando sono tornato con le parole ha suggerito “E se aggiungessimo questo qui?”. Anche Namjoon mi ha aiutato di nuovo con le parole.
JK: Namjoon è davvero versatile.
J: Avevo le mie parole, ma non riuscivo a trovare una nuova direzione, quindi ho chiesto a Namjoon se potesse scrivere un testo da zero. L’ha fatto, e c’erano delle frasi davvero belle. Quindi quasi tutto il ritornello sono parole di Namjoon, e io ho scritto i versi.
JK: Comunque il contenuto sostanziale del testo è sulla melanconia dentro di te.
J: Sì, il mio lato meno allegro. Ho pensato “Cos’è che voglio fare e cosa voglio davvero? Riesco a risollevarmi?”.
JK: Stai andando bene. Ne sei uscito (si stringono di nuovo la mano)
J: Grazie.
JK: Quindi quando scrivi i testi o le canzoni invece di immaginarti un’ambientazione/tema pensi sia più appropriato parlare dei tuoi sentimenti personali…
J: Sì, non riesco a scrivere parole emozionanti e poetiche perché sono molto diretto e vado dritto al punto. Quindi di solito scrivo delle mie esperienze.
JK: Tu ed io siamo piuttosto simili.
J: Diretti. (si stringono la mano)
JK: Più diretti possibili.
J: Più diretti possibili.
JK: Impegnamoci a fare più esperienze possibili.
J: Sì, grazie in anticipo.
JK: Sì. Ora… Come descriveresti la tua voce in una parola?
J: Oh, io che descrivo la mia… voce? Beh…
JK: Ci hai già pensato, vero?
J: Non l’ho fatto.
JK: No?
J: La descriverei come “pulita”. Non sono il tipo che spicca in termini di abilità vocali, e non ho neanche una voce emozionante, o una voce potente, ma faccio il meglio che posso per fare ciò che mi viene detto.
JK: Quando sento la tua voce penso alla parola “voce da ragazzo”.
J: Ragazzo?
JK: Sì. Un giovane uomo.
J: Un giovane uomo? Sono invecchiato un po’! (ride)
JK: Un giovane uomo!
J: Ok. Un giovane uomo forse è più adatto…
JK: Non è male.
J: Ma penso che “pulita” sia una brutta descrizione, è solo… è una visione molto diretta della mia voce: naturale e non abbellita.
JK: Giusto.
J: Quindi la penso “pulita”, ma non la percepisco in modo negativo.
JK: Quindi, con quell’idea di “pulizia”, come vuoi esprimere la musica in questo album o negli album futuri?
J: Penso sia meglio perché è “pulita”, ma… potrei non riuscire ad essere espressivo, ma se mi si da un’indicazione, faccio del mio meglio per seguirla. Allora penso di riuscire ad esprimere la mia voce in base a quell’emozione. Ma comunque, quando si tratta di musiche potenti…
JK: Certo.
J: Le trovo un po’ difficili. Richiedono delle esagerazioni, ed è difficile per me farle…
JK: Beh, faremo diversi tipi di musica d’ora in poi. Intendi migliorarti in quelle aree? Per esempio, delle musiche potenti…
J: Beh… ho provato il graffiato e altri tipi di tecniche, ma credo siano cose con cui si nasce. (ride)
JK: Jin, anche tu sei una persona dotata.
J: Sì, sono dotato a modo mio. Non me ne lamento, ognuno ha propri punti di forza e debolezze. Ho deciso di pensarla così.
JK: Ora è il momento dell’ultima domanda. C’è un genere musicale in particolare che ti piacerebbe provare in futuro?
J: E’ difficile da dire, perché all’inizio volevo provare canzoni lente tipo ballad…
JK: Ti si addicono.
J: …che possano trasmettere emozioni. Ma ho già provato questo stile con “Awake” e “Epiphany”. E poi, volevo provare una musica allegra, e l’ho fatto con “Moon”.
JK: “Moon” è una canzone emozionante.
J: Quindi ho provato con “Moon”, ma poi non voglio provare una canzone che vada bene da ballare da solo.
JK: Hai provato l’EDM, l’hai provato con “Stay”.
J: Anche quella è emozionante… Ma non l’ho composta io.
JK: Che ne dici di provare il rap?
J: In effetti ci ho pensato a quel genere (ridono) Avevo dei pensieri speranzosi ma quando ho sentito la registrazione ho pensato “Non posso, non posso rilasciare questa canzone”. (ride)
JK: Ma te la sei cavata cantando “INTRO: Never Mind”.
J: E’ effettivamente vicino a “semplice” e “naturale”, anche. Quando rappo, enuncio letteralmente tutte le parole
JK: Sono sicuramente riuscito a capire il tuo stile, con l’intervista di oggi. Stringiamoci la mano.
J: Comunque, non ti ho ancora detto che genere vorrei provare.
JK: Allora, che genere vuoi provare?
J: Vorrei provare… quei tipi di canzoni che sono sentimentali e ti toccano il cuore.
JK: Magari tipo “Butterfly”, tra la canzoni del gruppo?
J: Oh, sì, esatto, quel tipo di canzoni. Volevo provare quel genere quindi l’ho pianificato un paio di mesi fa. Quindi sono abbastanza occupato in questi giorni.
JK: Ah, quindi non hai ancora iniziato. (ridono)
J: Non ho ancora iniziato. Ho solo pianificato.
JK: Ah, ok.
J: Sai, canzoni come “Spring Day” e “Butterfly”
JK: Di cosa parlerà?
J: Dovrei iniziare a deciderlo da adesso.
JK: Giusto! (ridono) Ok, grazie per l’intervista di oggi, Jin.
J: Grazie, è stato divertente.
JK: Non vedo l’ora di sentire i tuoi lavori futuri.
J: Ah, grazie.
JK: Chiudiamo questa intervista fatta da Jung Kook dei BTS. E’ stato un piacere.
J: Il piacere è stato mio.
JK: Grazie per il tuo lavoro. (ridono)
J: Sì, grazie.
JK: Ci vediamo.
Traduzione a cura di BTS Italia | @BTSItalia_twt (Silvia). Prendere con crediti.
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