Di Monica Kim.
“Whoa, quello è Raf?”, chiede J-Hope, il principale ballerino dei BTS, entrando in una suite di chintz nel centro di Los Angeles, arredata con divani color senape, e puntando dritto verso lo scaffale con jeans attillati e nel mezzo top occidentali. “Deve essere costoso”, mormora, passando le mani sulle strisce di gros grain, poi chiama i suoi compagni mentre entrano: “Ragazzi, è Calvin Klein!”
Il 10° piano dell’hotel è stato completamente chiuso per questa settimana di Novembre, in modo da ospitare il gruppo K-pop di sette membri nel corso della loro prima importante maratona di interviste negli Stati Uniti: James Corden, poi Jimmy Kimmel, una performance storica agli AMA (il primo gruppo coreano a farla), e infine Ellen DeGeneres, con altre brevi interviste infilate in mezzo. Nel loro penultimo giorno, hanno raggiunto un altro traguardo importante, diventando la prima band K-pop a riservarsi un servizio fotografico completo con Vogue, che ha proposto loro un tour divertente e spensierato della città che hanno conquistato.
Uno dopo l’altro, entrano nella stanza—Jungkook, il più giovane, è davvero impressionante di persona, un silenzio udibile cala nel momento in cui entra, sorprendendolo leggermente. Si dirige dritto verso la sedia da trucco per aspettare il solito ritocco, cantando dolcemente tra sé e sé per passare il tempo. Gli altri membri puntano il mucchio di snack sulla credenza: ramen e scatole di Pocky, croccanti Cheetos e Fritos, lattine di Coca-Cola, fette di torta Castella, Americano ghiacciati e dei giganteschi “rinfrescanti” frullati, in borracce verde acqua, etichettati e allineati con precisione militare.
Jungkook si prepara ad andare.
La collezione Primavera 2018 di Calvin Klein Jeans è giustamente ammirata, dunque i ragazzi sgattaiolano via per vestirsi in privato e poi tornano per un’ispezione di gruppo. Sono estremamente particolari riguardo ai vestiti. “Sono dei perfezionisti”, fa notare un membro dello staff, con orgoglio, cinque volte quel giorno. Gli orli sono cuciti, scuciti e ricuciti finché non raggiungono esattamente la caviglia; Jungkook si stringe con una cintura per perfezionare la vestibilità, mentre Jimin e Suga confrontano gli orecchini a catena in argento, lasciati penzolanti, a sfiorare i colletti. Jin entra prontamente, si guarda gli stivali da cowboy color fiordaliso e fa spallucce per tutta risposta, poi si infila una fetta di Castella in bocca.
Circa 45 minuti dopo, i ragazzi si stringono tutti sul divano color senape e raccontano felicemente i momenti salienti degli ultimi sette giorni—come l’incontro con Post Malone agli AMA e il Panda Express dell’aeroporto—passando poi ad elencare le loro espressioni in gergo americano preferite. “Insegnaci qualcosa!”, chiede il leader RM, un tempo noto come Rap Monster. Un editor propone la parola “lituation”, composta da “lit” e “situation”.
(‘Lit’ significa grandioso/incredibile, mentre ‘situation’, situazione; ‘lituation’ sta per una qualunque situazione o avvenimento grandioso/incredibile)
I loro occhi brillano, come se avessero ricevuto un giocattolo nuovo di zecca. “Lituation! È grandioso.”
E così è stato.
I ragazzi nel party bus.
Ormai, tutto ciò che c’è da sapere riguardo ai BTS è uscito nelle interviste. ‘BTS’ sta per ‘Bangtan Sonyeondan’, o ‘Bulletproof Boy Scouts’; la scorsa estate, quando la loro visibilità negli Stati Uniti è cresciuta, hanno aggiunto il significato di ‘Beyond the Scene’. La boy band, composta da sette membri, ha debuttato nel 2013 sotto la Big Hit Entertainment, una società di intrattenimento con sede a Seul che al tempo era di piccole dimensioni e poco conosciuta. Inizialmente, la loro musica ha preso più dal rap e dall’hip-hop. Nel 2015, hanno cambiato direzione, iniziando ad attirare l’attenzione internazionale grazie a brani dance ad alta energia (“Dope”) e torch EDM (“Save Me”), ma la Big Hit è rimasta centrata sull’Asia (questo editore ha tentato di organizzare un servizio fotografico con la band quell’estate, ma è stato respinto).
Tutto è cambiato lo scorso maggio ai Billboard Music Awards 2017, quando i BTS sono volati a Las Vegas per accettare il Top Social Artist, in abiti di seta Saint Laurent, e il conseguente chiacchiericcio su Twitter (la piattaforma social preferita dalla band) ha fatto il resto. Da questo momento in poi, l’attenzione è aumentata vorticosamente, e quando hanno programmato i loro voli per la West Coast, la stampa e i fan erano pronti a piombare su di loro— al loro arrivo a Los Angeles, sono stati accolti da una folla strillante di ragazze e ragazzi, che si accalcavano spingendo contro la fila di guardie della sicurezza in camicie gialle, disposti a formare un muro umano per proteggerli.
Il viaggio a L.A. è stato una sorta di traguardo culturale del pop, che non si vedeva da quando i Beatles arrivarono a New York (o gli One Direction, beh, ovunque), ma di diversa entità. Per innumerevoli asiatici-americani, ha significato tantissimo vedere sette coreani celebrati su scala globale. Tornati a casa, i connazionali dei sette ragazzi sono rimasti stupiti nel vedere un gruppo dei loro andare così lontano (insolitamente, i BTS sono esplosi prima all’estero, vincendo il loro primo daesang, o importante premio musicale coreano, solo nel 2016). Anche i ragazzi lo sanno—nel corso della nostra giornata con loro, trascorrono gran parte del tempo a sbalordirsi felicemente dell’attenzione ricevuta.
“È ancora difficile credere che stia accadendo”, dice Jin. “È come un sogno.”
V canta al karaoke.
Sono le 15:45 e i ragazzi sono finalmente saliti sul party bus (in quale altro modo si può girare L.A. con un piccolo entourage?). All’ultimo conteggio dei presenti c’erano: sette stelle del K-pop, tre editor di Vogue, una troupe video di quattro uomini, un manager, una guardia del corpo, un traduttore, un truccatore, un assistente e l’autista. Il resto della squadra (tre guardie del corpo aggiuntive, due parrucchieri e un assistente del trucco, altri manager e due pubblicisti) seguono in scintillanti Escalade nere. L’autobus è equipaggiato di sedili di pelle e luci colorate lampeggianti, e al centro di un palo d’argento. Ci sono anche degli snack: bottiglie di Coca-Cola tenute nel ghiaccio, da far passare tra i ragazzi, salatini ricoperti di yogurt, barrette Kind, e un sacchetto di nachos Doritos al formaggio, che Jimin afferra allegramente, dicendo “Questi sono i miei preferiti!”.
“Questo è il genere di posto in cui organizzate le feste?”, chiede Jin guardando con sospetto il palo. Una volta spiegatogli che il party bus serve per portarli da un club all’altro (“quindi la festa non si ferma mai”), il gruppo si dimostra sbalordito (“Wow, gli Americani …”). Con piacere, J-Hope ha fatto partire alcune delle loro canzoni preferite della playlist: “Havana”, “Dirty Pop”. Per la prima volta dopo giorni si sono lasciati andare, si sono lasciati alle spalle lo stress degli AMAs, e appaiono pieni di energia da scaricare.
Il suono del basso fa vibrare le pareti e V raccoglie due tappi di bottiglia di Coca-Cola abbandonati in un angolo, poggiandoseli sugli occhi, ridendo e agitandosi selvaggiamente scatenando grandi risate. Jin e RM fanno a turno per scivolare e saltellare intorno al palo in maniera sorprendente, fino a quando ogni membro del gruppo e della squadra si ritrova a ridere.
Jungkook, Jin e il resto del gruppo salgono le scale del Dave & Buster’s.
Perchè i BTS sono così famosi?
Sono molto lontani dal primo artista sudcoreano che ha sfondato negli Stati Uniti — le SNSD (o Girls’ Generation) con la loro hit divenuta presto virale “Gee”, ma anche Rain, che ha battuto Stephen Colbert per il Time’s Top Influencer nel 2007 (come stabilito dai voti dei fan)–ma la nube di attenzione che aleggia attorno a loro risulta essere totalmente diversa. Si tratta tutto di tempistiche: nel momento giusto, hanno trovato un gruppo di fan totalmente fedeli chiamati ARMY, che si appassionano, crescono in fretta, e che hanno lanciato i loro ragazzi nello stardom internazionale. Tuttavia, bisogna tenere in considerazione il panorama dei media. È per questo che i Billboard Music Awards hanno rappresentato un punto di svolta – i media hanno visto in loro un potenziale aumento delle visualizzazioni della pagina e la conseguente crescita esponenziale della copertura mediatica, che in quel momento, per sgomento degli Army, è stata percepita come ipocrita.
Prendiamo come esempio James Corden, che è stato soggetto dell’ira di molti per aver compiaciuto i fan. Peggio ancora quegli intervistatori americani i quali, senza aver fatto alcun tipo di ricerca, hanno rivolto spesso domande patrocinanti e prive di informazioni – come “Balli?” — a persone conosciute per quello (*per il fatto di ballare, ad esempio). È stata dura per gli ARMY guardare questo genere di interviste superficiali, condotte da persone che conoscevano appena (e sicuramente a cui non importava) i loro ragazzi, che puntavano solo all’attenzione che avrebbero guadagnato; in molti modi, sono stati trattati come una novità asiatica.
Tuttavia il mondo della moda sembra impaziente di accoglierli in modo più equilibrato, cosa che ai ragazzi piace molto. Hanno indossato capi di Anthony Vaccarello e Saint Laurent per entrambi i red carpet americani; passano molto tempo preoccupandosi di orologi e orecchini, e a documentare i loro look giornalieri. Sul party bus hanno prestato molta attenzione nell’addentare i loro hot dog ricchi di salsa per non farne cadere neanche una goccia. Sono grandi fan di grandi marchi come Gucci, WTAPS e Calvin (e Raf per il materiale), però in Corea il prezzo di CK è abbastanza alto a causa delle tasse di importo. “Che ne dite di uno sconto di gruppo: 30 pacchi di magliette di Calvin al prezzo di 30$, che ne pensate?” propone Jungkook ridendo. “Abbiamo un accordo?”
V e Jimin provano lo spara-tutto, mentre Jungkook e Jin giocano allo DDR.
Nel corso del loro tour intorno alla città, i BTS sono stati avvicinati da un cameraman fuori da un chiosco di hot dog vicino ad Hollywood. Il filmato è presto diventato virale e le voci si sono presto diffuse sostenendo che la band avesse cancellato un “meet and greet” senza alcun motivo. Ovviamente, la verità è che nessun meet and greet era in programma, ma l’impegno dei ragazzi era un servizio fotografico riservato con questa rivista: il proprietario aveva stipulato un contratto, in cui una clausola disponeva che l’evento sarebbe stato chiuso al pubblico. Alla fine, scopriamo che il giorno prima su Twitter alcuni account avevano diffuso l’orario esatto in cui la band sarebbe arrivata al servizio fotografico, invitando i fan a presentarsi.
Il bus accosta davanti ad almeno tre troupe televisive, tra cui ABC News e TMZ, e una folla di fan che aspettano: non è più possibile fare il servizio fotografico. Per rispettare il programma, il team è costretto a spostarsi qualche isolato più avanti. Alla fine, alcuni cameraman però riescono comunque a scovare la nuova location; un uomo aggressivo, in particolare, inizia a gridare circa i suoi diritti ad una guardia del corpo (la guardia, non capendo l’inglese, rimane abbastanza impassibile). Ci si ritrova costretti a concludere il servizio e i ragazzi ritornano sul bus. “Finirete con il perdere tutti i vostri fan americani prima ancora di venire qui”, grida dietro loro.
“Cosa ha detto?”, chiedono una volta sul bus. Sembrano aver i nervi a fior di pelle, per la maggior parte confusi dal panico della vicenda. I truccatori e parrucchieri li rincorrono per tamponargli oli alle erbe dietro il collo e per offrirgli un rilassante massaggio alle spalle.
Una volta che i commenti dell’uomo vengono tradotti, la tensione accumulata dai ragazzi si distende e ridono.
“Ringraziatelo per essersi preoccupato per noi!”, dice J-Hope, sorridendo.
“Si!”, aggiunge Jungkook, “grazie mille!”
Un primo piano della partita al DDR.
Persino lo staff della Big Hit, sebbene evidentemente dispiaciuto, sembra segretamente eccitato. “I paparazzi erano qui!”, dice qualcuno di sfuggita. “Questo vuol dire che ce l’abbiamo davvero fatta, huh”. Riaffiorano ricordi del 2014 quando i BTS sono venuti a L.A. per registrare il loro reality TV “American Hustle Life”, durante il quale hanno imparato molto sulla cultura hip-hop. Un evento memorabile è stato quando i ragazzi dovevano approcciare delle ragazze in modo casuale e invitarle a far parte del loro video musicale, riscuotendo un certo successo. Adesso ci sono le squadra di sicurezza e TMZ.
J-Hope, Suga e RM fanno qualche tiro.
Un quadro più felice viene dipinto al Dave & Buster’s, una catena di sale giochi per adulti, dove ai ragazzi vengono dati illimitati biglietti per giocare e un set gratuito. In una serata infrasettimanale la zona è tranquilla, si trovano giusto una manciata di famiglie con i loro bambini per ammazzare il tempo; nessuno presta molta attenzione al gruppo di ragazzi attraenti. Jungkook e Jin fanno un giro sulla Dance Dance Revolution (DDR) e si sfidano, i loro stivali da cowboy brevettati sfrecciano freneticamente sul tappetino. Suga e Jimin raggiungono il posto in cui si gioca in prima persona ad uno spara-tutto, mentre J-Hope e RM fanno qualche tiro a basket. Dall’altra parte della sala, V cattura l’attenzione di un bambino – “Mamma, erano in televisione l’altra sera!”– e si fa un selfie insieme a lui, prima di rivolgere la sua attenzione ad una macchina dove bisogna lanciare delle palle grandi quanto un palmo all’interno di alcuni cerchi. “Aspettate, è davvero difficile!”, dice chiamando Jimin per il suo turno (Jimin le lancia senza alcuna fatica all’interno dei giusti spazi).
La loro energia è contagiosa – e sembra inesauribile. Dopo aver terminato il servizio e dopo essersi inchinati educatamente davanti all’intera crew, i sette ragazzi sono saliti sulla loro Escalade e sono tornati immediatamente in hotel. Sono ritornati nelle loro stanze, hanno indossato degli abiti puliti e hanno continuato l’intervista che era stata interrotta nel pomeriggio. Il mattino seguente, di buon’ora, sono apparsi all’Ellen Show, e dopo sono andati direttamente al “LAX” (Aeroporto internazionale di Los Angeles) e sono tornati in Corea per iniziare le prove per le premiazione di fine anno, facendo pratica giorno e notte.
Non c’è dubbio che fossero stanchi, ma ciò nonostante, loro hanno continuato a sorridere e sono andati avanti. Chissà, magari la bellezza sta alla base: solo sette giovani ragazzi, che si godono la corsa.
Direttore: Rony Alwin
Redattrice di Moda: Yohana Lebasi Assistente di Camera: Russ Fraser Pettinature: Ji Hye Kim, Jin Young Seo Trucco: Da Reum Kim, Hyuna Baek Suono: Gray Thomas-Sowers Editor: Jesse Threatt Musica: “DNA” by BTS Filmato al Dave & Buster’s, Staples Center, JW Marriott Los Angeles L.A. Live
Articolo originale: https://www.vogue.com/article/bts-kpop-band-in-los-angeles-vogue-video-shoot
Traduzione a cura di Bantan Sonyeondan – BTS ITALIA @marybtsitalia @freakle98 | @btsitalia_twt.
Prendere con crediti.
Comments