Ridefinire la mascolinità con i BTS
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Ridefinire la mascolinità con i BTS

In un’epoca in cui i canoni della mascolinità sono soffocanti e distruttivi, i musicisti asiatici stanno rompendo le barriere e ridefinendo ciò che significa essere “virili”. In particolare, il settetto coreano Bangtan Sonyeondan (BTS) sta riscrivendo il concetto di mascolinità, andando oltre il mero lato estetico. La loro popolarità, in costante crescita, è segno di come questo gruppo stia creando nuovi standard legati all’essere uomo, scrivono Shaazia Ebrahim e Fatima Moosa.


I canoni tradizionali di virilità e mascolinità sono spesso riassunti nelle scienze sociali come “mascolinità tossica” a causa dei loro deleteri effetti sociali e psicologici.

La mascolinità tossica è costruita sul machismo, e definisce il “vero uomo” come colui che è duro, controllato, dominante, privo di emozioni, “razionale”, ossessionato dal sesso e con il diritto di pretendere di essere rispettato. La virilità è anche raffigurata come l’opposto di qualsiasi cosa considerata femminile o queer, tanto che essere indicati come queer o effeminati viene a sua volta considerato offensivo per coloro che hanno interiorizzato questa visione della mascolinità.

La mascolinità asiatica è stata a lungo sminuita dai canoni delle altre culture – facendo infuriare gran parte degli uomini asiatici. Comunità di Reddit come “Asian Masculinity” trattano proprio della rabbia degli asiatici, che subiscono i pregiudizi della femminilizzazione, e vengono quindi “smascolinizzati” secondo gli standard occidentali.

L’attore Eddie Huang, le cui memorie sono state trasposte nella sitcom della ABC “Fresh Off The Boat”, ha scritto per il New York Times sull’eccezionalità dell’identità dell’uomo asiatico-americano nella cultura occidentale: “Sappiamo fare bene i conti, ci inchiniamo bene, siamo tecnologicamente efficienti, siamo naturalmente subordinati, la nostra anatomia maschile ha le dimensioni di una chiavetta USB e non potremmo mai, nemmeno tra mille millenni, essere in grado di rubarti la ragazza“.

La cosiddetta emasculazione degli uomini asiatici-americani risale al 19 ° secolo, quando gli immigrati asiatici in America erano classificati come effeminati dalle loro controparti bianche. In un articolo di un giornale sulla femminilizzazione degli uomini asiatici-americani, questi vengono definiti come “persone bizzarre nella mentalità dei bianchi“. Gli uomini asiatici erano più bassi e più magri, indossavano tuniche di seta ed erano considerati inconsueti e femminili dagli uomini bianchi. Questo racconta una storia universale sulla femminilizzazione degli uomini asiatici sia all’interno della cultura pop, che nelle idee sulla mascolinità.

Tuttavia, i musicisti asiatici stanno cambiando le regole del gioco, riuscendo non solo ad abbracciare i canoni di mascolinità asiatica, ma anche sovvertendo la definizione occidentale di mascolinità tossica. Questi artisti si alternano tra ciò che è considerato femminile e ciò che è considerato maschile in  modo elettrizzante e liberatorio. La loro straordinaria visibilità globale fornisce loro un mezzo per creare un nuovo standard di mascolinità, più organica e sperimentale.

I BTS hanno ridefinito la mascolinità in molti modi, partendo dal loro aspetto esteriore . Esprimersi attraverso la moda è considerato femminile, ma il settetto ha deciso di respingere la rigorosità delle tradizionali linee degli abiti maschili o dei jeans senza forma abbinati a delle felpe, outfit preferiti dagli artisti hip hop, preferendo tagli e modelli decisamente femminili. Il gruppo non è avverso ai colori pastello, stampe sgargianti, glitter, paillettes e tagli fluidi accessoriati da orecchini, anelli e chocker.


Il gruppo si presenta sempre con il viso perfettamente truccato, come delle bambole, che si tratti della pelle impeccabile, dell’illuminante o degli occhi ben definiti. I BTS si prendono cura della pelle, in un modo che farebbe vergognare la maggior parte di noi. I membri cambiano spesso anche colore di capelli: infatti sono passati dal grigio ardesia, al rosso vivo fino al blu bubblegum. Tutto questo è rivoluzionario per la società occidentale, che ritiene che prendersi cura del proprio aspetto sia una cosa esclusivamente femminile.


Al loro debutto, i BTS avevano purtroppo adottato quelle costruzioni tossiche legate alla mascolinità. In canzoni come “War of Hormone”, “Boy in Luv” e “Danger”, oggettivizzano le donne protagoniste delle canzoni con parole come “Girls are like an equation, us guys just do them (yup). Wear them more, your high heels.” (“Le ragazze sono come delle equazioni, e noi ragazzi siamo la soluzione (sì). Indossali di più, i tuoi tacchi” N.d.T.) Tuttavia i due principali autori del gruppo, RM e Suga, hanno risposto alle critiche, affermando che ora consultano dei docenti universitari femministi per i loro testi. Questa si chiama crescita.

L’aspetto esteriore dei BTS non è l’unica ragione per cui sono riusciti a trasformare i canoni di virilità. I ragazzi, infatti, non si fanno problemi ad infrangere quelle regole tossiche secondo cui gli uomini non possono piangere, condividere i loro sentimenti e mostrare emozioni. Loro piangono e condividono i loro sentimenti senza problemi, tanto che è impossibile trovare una singola premiazione in cui il gruppo non abbia vinto senza commuoversi, mostrando chiaramente quanto quella vittoria significhi per loro.


Ci sono innumerevoli video su YouTube e V-Live (un’app di streaming coreana) in cui il gruppo si riunisce e parla delle loro speranze, sogni e paure. Nella seconda stagione della serie Bon Voyage, in cui il gruppo è andato in vacanza alle Hawaii, ognuno di loro ha scritto una lettera per un altro membro, scrivendo di quanto ci tenessero l’un l’altro e condividendo liberamente le proprie emozioni.

Un altro aspetto da prendere in considerazione, è che i BTS parlano di salute mentale. Secondo una ricerca di Berkeley, la società coreana tradizionale è costruita sui valori confuciani e buddhisti della diligenza e dello stoicismo. Anche se questo non influisce direttamente sulle conversazioni relative alla salute mentale, la ricerca mostra quanto questi valori abbiano creato uno stigma culturale attorno al problema. I membri dei BTS, in particolare Suga, parlano spesso delle loro battaglie contro questi problemi.

Suga ha pubblicato un intero mixtape, sotto il nome di Agust D, in cui documenta le sue lotte con la depressione, la fobia sociale e il disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Il gruppo ha anche scritto diverse canzoni in cui parla delle pressioni avute da parte di genitori, insegnanti ed altri affinché diventassero i migliori. I BTS quindi non sovvertono solamente i canoni della virilità, ma ridefiniscono il modo in cui i giovani dovrebbero comportarsi nella società.

Come osserva un articolo del Daily Dot  “Il K-pop non è un balsamo curativo per tutte le cose sbagliate nel concetto di mascolinità … Questi idoli celebrano chi sono con le persone che li amano – e i ruoli di genere sono dimenticati. Siamo semplicemente lì tutti insieme, imparando esuberantemente chi siamo.” Ed è importante per tutti essere in grado di poter esprimere il proprio io in modo da non venir vincolati agli arbitrari ruoli di genere.

Gli uomini dovrebbero sentirsi liberi di poter essere belli, desiderabili ed eleganti se lo vogliono. Dovrebbero poter esprimere la loro autenticità sia che significhi indossare paillettes ed illuminante o pantaloni larghi e avere la barba. Agli uomini dovrebbe essere concesso di piangere, mostrare i loro sentimenti e parlare di salute mentale. Le persone dovrebbero poter abbracciare chi sono realmente, oltre i confini dei ruoli di genere convenzionali.

(Questo video è stato preso dalla conferenza stampa dei BBMAs 2017. Se siete interessati all’intera conferenza, sul nostro profilo di dailymotion l’abbiamo divisa in parti e sottotitolata in italiano. Iniziate da Qui~)

E forse questo è ciò che la crescente influenza dei musicisti asiatici ha orchestrato a livello globale: gli uomini asiatici possono ora abbracciare la loro identità in tutte le sue complessità, possono essere loro stessi senza sentirsi privati della loro mascolinità.


Traduzione italiana a cura di Bangtan Sonyeondan – BTS Italia (©Naive) Prendere solo con crediti Fonte: The Daily Vox

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